L'Associazione Sportiva Roma S.p.A., plus connue comme A.S. Roma ou, plus simplement, Roma, est une société par action footballistique italiene basée à Rome, fondée en 1927, et qui évolue pour la saison 2013-14 au sein de la massima divisione, premier niveau de championnat en Italie.[1]. C'est un des trois clubs de football italiens (avec le Lazio et la Juventus) à être cotée sur les marchés financiers[2].

Exclusion faite de la saison en cours, la Roma a participé à 84 championnats nationaux, dont un seul en Serie B (1951-52)[1]. Les jaunes-et-rouges ont remporté trois scudetti, 9 Coupes d'Italie (record pour cette compétition, à égalité avec la Juventus) et deux Supercoupes d'Italie[1]. Au niveau européen, les meilleurs résultats obtenus sont les victoires en 1961, de la Coppa delle Fiere et de la Coppa Anglo-Italiana en 1972, mais également la finale de la Ligue des Champions perdu contre Liverpool en 1984, et une Coupe de l'UEFA perdue en 1991 contre l'Inter[1].

En 2012, dans le classement mondial des clubs de football du XXIe siècle ("The World's Club of the 21st Century"), établi par l'IFFHS, la Roma était à la 13e place[3]. Nel 1991 i giallorossi terminano in testa alla classifica mondiale di rendimento dei club, stilata sempre dall'IFFHS.[4] Il club è anche uno dei membri dell'European Club Association (ECA), organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14, composta dai principali club calcistici europei, riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA[5].

Storia modifier

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L'albero genealogico dell'AS Roma

Modèle:Doppia immagine verticale Sul finire degli anni venti il divario tra le squadre del Nord e quelle del centro - sud rimane larghissimo. L'idea non nuova di creare a Roma una sola squadra maggiormente competitiva si tramuta in esigenza con l'imminente creazione del campionato a girone unico.[6] L'Alba, il Roman e la Fortitudo trovano quindi l'accordo per associarsi in un'unica società.[1] Precedentemente i tre club che diedero vita alla Roma sono riusciti a conquistare 7 dei 10 Campionati Laziali disputati in seno alla massima divisione della FIGC (denominati di "Prima Categoria" fino al 1920-21 e di "Prima Divisione" poi): il Roman nel 1914-15, la Fortitudo nel 1919-20, 1920-21 e 1921-22 e l'Alba nel 1923-24, 1924-25, 1925-26.[7][8] Nelle finalissime scudetto disputate (due dall'Alba e una dalla Fortitudo) le squadre romane sono però sconfitte nettamente dalle squadre del nord[1].

Il 22 luglio 1927, in via Uffici del Vicario 35, grazie alla fusione delle società sopra citate, viene costituita la Roma. Il percorso che porta all'istituzione della compagine è intrapreso dal segretario della federazione romana del PNF Italo Foschi, all'epoca anche membro del CONI e dirigente della Fortitudo, e dall'onorevole Ulisse Igliori, membro del direttorio nazionale del PNF. Foschi, seguendo le direttive della Carta di Viareggio, riesce nell'intento di creare un unico club potenzialmente più competitivo, il quale avrebbe anche acquisito tutti i trofei vinti dalle squadre originarie.[1][7] L'accordo per la fusione tra le tre società viene raggiunto il 7 giugno 1927, come annunciato il giorno successivo da alcuni quotidiani romani, mentre la redazione del primo ordine del giorno della nuova società è del 22 luglio.[1] Il 16 dello stesso mese, pochi giorni prima della nascita formale del sodalizio, i nuovi calciatori giallorossi giocano un'amichevole contro gli ungheresi dell'Ujpest sul terreno del Motovelodromo Appio: l'incontro viene vinto dai capitolini per 2-1[9].

Nei primi anni trenta la Roma è presieduta da Renato Sacerdoti, ex presidente del Roman che aveva garantito il denaro necessario all'allestimento della nuova squadra. La sua prima presidenza termina nel 1935, anno in cui fu allontanato per le sue origini ebraiche.[10] I giallorossi, sin dai primi campionati, occupano stabilmente le parti alte della classifica, esordendo già nel 1931 in Coppa dell'Europa Centrale[11] e raggiungendo la finale di Coppa Italia 1936-37;[12] il periodo è segnato dal "mito" del Campo Testaccio, storico stadio nel quale fu disputato un famoso Roma-Juventus, vinto per 5-0 dalla Lupa. Nella stagione 1941-42 la Roma conquista il suo primo scudetto, vincendo per 2-0 la gara dell'ultima giornata contro il Modena[1].

Gli anni quaranta si concludono con due stagioni travagliate, nelle quali la squadra si salva dalla retrocessione nelle ultime giornate, finendo anche al centro di polemiche per il cosiddetto "Caso Pera", dal nome dell'arbitro che aveva diretto l'incontro Roma-Novara, terminato 2-1, del campionato 1949-50, che permette ai giallorossi di ottenere la salvezza.[13] La discesa in Serie B viene solo rimandata di un anno: nel campionato successivo la squadra perde dieci partite per 1-0 e cambia tre allenatori, posizionandosi penultima e retrocedendo così il 17 giugno 1951.[14] Nel 1952 Sacerdoti viene richiamato alla presidenza della società e la squadra è affidata a Gipo Viani, il quale riesce subito a farla risalire nella massima serie, ottenendo la prima posizione in campionato e aggiudicandosi così l'unico posto utile alla promozione[1],[10].

Modèle:Doppia immagine verticale Durante gli anni cinquanta in campionato la Roma alterna buone prestazioni, come il terzo posto nel campionato 1954-55 che riporta la squadra in Europa, ad altre negative come nel campionato 1956-57, quando sfiora nuovamente la retrocessione, mentre nelle restanti annate mantiene quasi costantemente il sesto posto in classifica[14].

Nella stagione 1960-61 i giallorossi conquistano la Coppa delle Fiere, imponendosi nella doppia finale contro il Birmingham City: dopo aver pareggiato 2-2 in trasferta, la Roma vince all'Olimpico per 2-0. A questo successo segue la conquista di due Coppe Italia: l'edizione 1963-64 contro il Torino e quella 1968-69 contro il Cagliari, futuro campione d'Italia.[1] A dispetto di ciò, la società attraversa una grave crisi finanziaria durante il decennio, tale da non permettere, nel 1964, il pagamento degli stipendi ai giocatori.[15] Nel 1967 il presidente Franco Evangelisti, dopo alcune importanti cessioni, completa il piano di risanamento delle casse societarie, trasformando la Roma in una società per azioni.[16] Modèle:Doppia immagine verticale Gli anni settanta sono uno dei decenni meno gloriosi per la storia romanista: al capitano Giacomo Losi non viene rinnovato il contratto e durante la presidenza di Marchini vengono ceduti alla Juventus i tre "gioielli" della rosa: Luciano Spinosi, Fabio Capello e Fausto Landini.[16] La Roma, ribattezzata "Rometta", oscilla costantemente in posizioni di media classifica, fatta eccezione per i campionati 1974-75, quando si classifica al terzo posto, e 1978-79, quando ottiene la salvezza solo alla penultima giornata. Nonostante i risultati non soddisfacenti, i giallorossi conquistano, nel 1972, il loro secondo trofeo internazionale, la Coppa Anglo-Italiana[1].

A fine decennio la società viene rilevata da Dino Viola, il quale la trasforma completamente, affidandone la guida tecnica a Nils Liedholm,[1] che ottiene immediatamente buoni risultati, vincendo due Coppe Italia consecutive, superando in entrambe le finali il Torino ai rigori. A ciò segue la vittoria del secondo scudetto, avvenuta nella stagione 1982-83, sempre sotto la guida di Liedholm: il titolo viene conquistato l'8 maggio 1983 allo Stadio Luigi Ferraris, dopo un pareggio con il Genoa[1].

L'anno successivo la Roma vince la sua quinta Coppa Italia (battendo l'Hellas Verona) e giunge in finale di Coppa dei Campioni, che nell'occasione si disputa proprio all'Olimpico di Roma. Nonostante il vantaggio di giocare in casa la squadra non riesce a imporsi sul Liverpool e, dopo che i supplementari si sono chiusi sul punteggio di 1-1, perde il trofeo ai calci di rigore, a causa degli errori dal dischetto di Bruno Conti e Francesco Graziani. Dino Viola affida successivamente la panchina giallorossa a Sven-Göran Eriksson, che nella stagione 1985-86 vince la sesta Coppa Italia nella finale contro la Sampdoria, e giunge vicino a conquistare lo scudetto, che fu tuttavia conseguito dalla Juventus[1].

La squadra di Viola perde gradualmente competitività, riuscendo comunque a ottenere un ultimo successo nel 1991: pochi mesi dopo la morte del presidente, la squadra vince la sua settima Coppa Italia, battendo in finale la Sampdoria campione d'Italia, e raggiunge la finale di Coppa UEFA, perdendola nella doppia sfida contro l'Inter. Nel 1993 la società viene acquistata da Franco Sensi, che rinforza la squadra, mancando tuttavia di ottenere nell'immediato risultati di rilievo.[1] Nel decennio si alternano in panchina quattro allenatori in tutto[17].

Nell'estate del 1999 la dirigenza affida la panchina a Fabio Capello e l'anno successivo segue una campagna acquisti assai dispendiosa che, grazie al sostegno di capitali derivati dall'ingresso in borsa della società,[18] porta in giallorosso atleti di un certo valore, come il difensore Walter Samuel e l'attaccante Gabriel Batistuta, oltre al capitano Francesco Totti nel pieno della maturità. La Roma nel 2001 si presenta quindi tra le pretendenti al titolo, che riuscì a vincere all'ultima giornata superando il Parma per 3-1. Due mesi dopo i giallorossi conquistano anche la loro prima Supercoppa italiana, superando la Fiorentina[1].

Negli anni duemila la Roma giunge sei volte seconda in campionato e sotto la guida dell'emergente Luciano Spalletti vince due Coppe Italia consecutive (edizioni 2006-07 e 2007-08), entrambe in finale contro l'Inter, e una Supercoppa italiana nel 2007, sempre contro i neroazzurri. Al termine della stagione 2010-11 la società viene ceduta a un gruppo di imprenditori statunitensi guidato inizialmente da Thomas DiBenedetto e poi da James Pallotta, i cui primi anni di gestione, a fronte di numerosi acquisti, non sortiscono tuttavia risultati di alto livello.[1]

Cronistoria modifier

Cronistoria dell'Associazione Sportiva Roma[19]
Vince la Coppa CONI (1º titolo).

Semifinali di Coppa dell'Europa Centrale.
Ottavi di finale di Coppa dell'Europa Centrale.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa dell'Europa Centrale.
Finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.

Finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Semifinale di Coppa Italia.
Vince la Coppa Città di Roma (1º titolo).

Gironi eliminatori di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa delle Fiere.

Vince la Coppa delle Fiere (1º titolo).
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa delle Fiere.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa delle Fiere.
Vince la Coppa Italia (1º titolo).
Quarti di finale di Coppa delle Fiere.
Semifinale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa delle Fiere.
Prima fase di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa delle Fiere.

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Prima fase di Coppa Italia.
Prima fase di Coppa Italia.
Vince la Coppa Italia (2º titolo).
Finale di Coppa di Lega Italo-Inglese.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Semifinale di Coppa delle Coppe.

Vince il Trofeo Nazionale di Lega Armando Picchi (1º titolo).
Quarti di finale di Coppa Italia.
Vince la Coppa Anglo-Italiana (1º titolo).
Prima fase di Coppa Italia.
Prima fase di Coppa Italia.
Prima fase di Coppa Italia.
Semifinale di Coppa Italia.
Prima fase di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.
Prima fase di Coppa Italia.
Prima fase di Coppa Italia.
Prima fase di Coppa Italia.
Vince la Coppa Italia (3º titolo).

Vince la Coppa Italia (4º titolo).
Sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa delle Coppe.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa UEFA.
Vince la Coppa Italia (5º titolo).
Finale di Coppa dei Campioni.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa delle Coppe.
Vince la Coppa Italia (6º titolo).
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.
Semifinale di Coppa Italia.

Vince la Coppa Italia (7º titolo).
Finalista di Coppa UEFA.
Finale di Supercoppa italiana.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa delle Coppe.
Finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa UEFA.

Modèle:Colonne spezza

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa UEFA.
Secondo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa UEFA.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.
Vince la Supercoppa italiana (1º titolo).
Quarti di finale di Coppa Italia.
Seconda fase a gironi di Champions League.
Finale di Coppa Italia.
Seconda fase a gironi di Champions League.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.
Finale di Coppa Italia.
Fase a gironi di Champions League.
Finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.
Finale di Supercoppa italiana.
Vince la Coppa Italia (8º titolo).
Quarti di finale di Champions League.
Vince la Supercoppa italiana (2º titolo).
Vince la Coppa Italia (9º titolo).
Quarti di finale di Champions League.
Sconfitta in Supercoppa italiana.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Champions League.
Finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Europa League.

Finale di Supercoppa italiana.
Semifinale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Champions League.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Play-off di Europa League.
Finale di Coppa Italia.
Partecipa alla Coppa Italia.

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Colori e simboli modifier

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Colori modifier

I colori sociali della Roma sono il rosso porpora e il giallo oro del gonfalone del Campidoglio entrambi riprendono dai colori ufficiali della romania.[1] La divisa primaria della Roma è costituita da maglia rosso porpora con bordi e colletto con due fasce gialle, pantaloncini bianchi e calzettoni della nonna anch'essi porpora con una doppia fascia orizzontale gialla.[21] Nel corso della storia del club la divisa subì varie modifiche: la maglia in alcune stagioni presenta la colorazione precedentemente descritta, in altre, invece, un rosso più chiaro (dal 1960 al 1963 e dal 2009 al 2012) o un giallo più brillante (dal girone di ritorno del campionato 1983-84 al 1992);[22] i pantaloncini, originariamente bianchi, sono sostituiti da una controparte nera dal 1951 al 1954, tornando nuovamente candidi fino al 1981, quando assumono lo stesso colore della maglia; dal campionato 1998-99 tornano al colore originario. I primi calzettoni, completamente neri, sono sostituiti con dei modelli di colore rosso con fascia gialla che vengono da lì in poi mantenuti, fatta eccezione per le parentesi 1951 - 1954 e 1998 - 2012. Da notare, infine, che dal girone di ritorno della stagione 1968-69 a quella 1972-73, divisa casalinga e divisa da trasferta (completamente bianca con bordi giallorossi) sono invertite[23].

Simboli modifier

Lo stemma modifier

Modèle:Galleria L'attuale logo della Roma è uno dei restyling del primo stemma, quello che la società adotta dalla sua fondazione fino alla fine degli anni settanta.[24] Nel 1978, l'ultimo anno di Gaetano Anzalone alla presidenza della squadra, durante un'amichevole negli Stati Uniti d'America contro i New York Cosmos, i dirigenti giallorossi hanno l'occasione di osservare come in America lo sport sia trainato principalmente dal merchandising e dalla vendita di prodotti legati alla squadra.[25] Ciò induce la società a istituire un ufficio per la pubblicità, diretto dal grafico Piero Gratton, il quale è incaricato di realizzare un nuovo logotipo per la società giallorossa nell'ottica di creare un marchio da associare ai prodotti del club[24].

La lupa capitolina, infatti, non può essere registrata come marchio, così viene creato il celebre "lupetto" nero stilizzato con l'occhio rosso, che spesso compare incorniciato da due cerchi concentrici giallorossi. Oltre al lupetto viene creato un secondo logo costituito da una "R" stilizzata giallorossa e nera, ma, a differenza del primo, non ha molta fortuna[24].

Il 20 luglio 1997, grazie a un accordo con il Comune di Roma, alla società capitolina viene concesso il permesso speciale di poter utilizzare il simbolo della lupa e riproporre, così, una nuova versione dello stemma ispirata a quello originale[26].

Il 22 maggio 2013 viene presentata una nuova versione del logo della Roma: questo si distingue dal precedente per la scomparsa della scritta "ASR", sostituita da "ROMA" e dalla data di fondazione del club (1927), e per la rivisitazione della lupa e dei gemellini, che cambiano colore passando dal nero all'argento[27].

L'inno modifier

L'inno ufficiale della Roma è "Roma Roma Roma", con testo di Antonello Venditti e Sergio Bardotti e musica di Antonello Venditti e Giampiero Scalamogna, meglio noto col nome d'arte di Gepy & Gepy[28].

La mascotte modifier

La mascotte ufficiale della società è Romolo, un pupazzo a forma di lupo che indossa la maglia della squadra recante il numero 753, a simboleggiare il 753 a.C., anno di fondazione della città di Roma. È solita fare un giro di campo prima della partita e farsi scattare foto insieme a tifosi e calciatori della Roma, inoltre è presente in alcuni eventi riguardanti il club giallorosso.[29]



Strutture modifier

Stadi modifier

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Tifosi sul Monte dei Cocci al Campo Testaccio

Il primo impianto sportivo utilizzato dalla Roma è il Motovelodromo Appio, già impiegato in precedenza dall'Audace; esso viene usato per la sola stagione 1927-28, mentre in quella successiva la Roma gioca nello Stadio Nazionale del PNF. Iniziato il primo campionato a girone unico, dopo aver giocato i primi due incontri casalinghi allo Stadio della Rondinella, il campo di gioco della Lazio, inizia l'avventura a Campo Testaccio; qui la Roma gioca fino alla stagione 1939-40, quando l'impianto viene abbandonato.[30] Nella stagione 1940-41 la squadra ritorna a giocare nello Stadio Nazionale, ampliato nel 1934 per i Mondiali di calcio, dove vince il suo primo scudetto. L'impianto, rinominato semplicemente Stadio Torino dopo la tragedia di Superga, viene utilizzato dalla società fino al 1953[31].


Nella stagione 1953-54 la Roma si sposta allo Stadio Olimpico, ristrutturato e inaugurato nel 1953, dove gioca le partite casalinghe ancora oggi.[32] L'impianto subisce diverse modifiche negli anni: le più consistenti avvengono negli anni novanta con la demolizione, e la relativa ricostruzione, di quasi tutto il vecchio impianto in occasione del campionato mondiale di calcio 1990, svolto in Italia. Tra le innovazioni vi è una copertura che chiude la visuale del campo dalla collina di Monte Mario, la quale sorge alle spalle dello stadio, dove molte persone ogni domenica si radunano per assistere agli incontri, analogamente con quanto accadeva al Campo Testaccio con i tifosi stipati sul Monte dei Cocci[33].

L'Olimpico, insieme al Meazza di Milano, è l'unico stadio italiano abilitato, secondo i criteri stabiliti dall'UEFA, a ospitare le finali delle competizioni continentali per club.[34] La Roma gioca nello stadio ininterrottamente dal 1953-54, con la sola eccezione della stagione 1989-90 durante la quale disputa le partite casalinghe nello Stadio Flaminio per via della ristrutturazione dell'Olimpico relativa ai Mondiali.[35] Il 30 dicembre 2012 il presidente James Pallotta annuncia la costruzione di un nuovo stadio a Tor di Valle: la struttura, prevista per l'inaugurazione nel 2016, avrà una capienza di Modèle:TA spettatori[36].

Centro di allenamento modifier

Modèle:Vedi anche Situato in via di Trigoria al chilometro Modèle:TA nella zona sudorientale di Roma,[37] viene acquistato il 22 luglio 1977 dall'allora presidente Gaetano Anzalone e inaugurato – in quello che è anche l'ultimo atto della sua presidenza – il 23 luglio 1979.[38] Il complesso ha un primo ampliamento nel 1984 quando il club è presieduto da Dino Viola e un altro nel 1998 sotto la presidenza di Franco Sensi[39].

Il centro si estende su 20 ettari e comprende diversi terreni di gioco (tra cui uno dotato di tribuna, denominato "Campo Testaccio"[40] in onore dello storico campo omonimo, e uno intitolato ad Agostino Di Bartolomei il 24 febbraio 2012[41]), alcuni campi da tennis e una piscina scoperta. Vi sono poi quattro edifici, collegati tra loro e circondati da un ruscello artificiale, in cui sono distribuiti diversi locali: il secondo stabile in ordine di grandezza ospita al primo piano gli alloggi dei calciatori della prima squadra e al piano terra i locali medici (compresi fisioterapia e riabilitazione), gli spogliatoi (dei giocatori e dell'allenatore), la palestra e il bagno turco; nell'edificio comprendente il bar e il ristorante sono situati gli alloggi per i calciatori delle squadre giovanili; l'ultima delle quattro costruzioni, realizzata nel 1998, include al suo interno la sede della rivista ufficiale del club, LaRoma, una sala stampa (dedicata al giornalista Giuseppe Colalucci) e la Cappella Salus populi romani, dedicata a Papa Giovanni Paolo II e inaugurata durante il Giubileo del 2000.[39] Il Centro è anche noto per ospitare, in occasione dei Mondiali del 1990, la Nazionale argentina[42].

Società modifier

La Roma è una società per azioni dal 1967,[16] con un capitale sociale di circa 50 milioni di euro[43] (Modèle:TA azioni con un valore nominale di 0,15 euro ciascuna,[43] con un valore di mercato che nel 2012 si attesta in media sui 50 centesimi di euro[44]). La proprietà è suddivisa come segue: il 78,0% è riconducibile alla "Neep Roma Holding SpA" di Thomas DiBenedetto,[45] il 2,5% alla Tikal Plaza SA di Danilo Coppola e il restante 19,5% è negoziato sul mercato.[46] A partire dal 23 maggio 2000, la società è quotata sul listino della Borsa Italiana, nel segmento Standard, e su tale mercato vengono negoziate le azioni ordinarie circolanti[18].

La sede sociale è il Centro sportivo Fulvio Bernardini, di proprietà della società fino al 28 dicembre 2005, poi ceduto con la formula del leasing a Banca Italease per un guadagno di 30 milioni di euro. Alla Roma viene concesso il diritto ad usufruirne per almeno 15 anni, per un affitto annuo di 3,2 milioni di euro, con l'opzione di riscatto alla scadenza[47].

Secondo la rivista americana Forbes, in uno speciale reportage del 2008, il valore del club capitolino ammonta a 434 milioni di dollari, classificandolo undicesimo nella graduatoria mondiale delle società più valutate e terzo tra quelle italiane, dopoMilan e Juventus.[48] Nel 2012, dal rapporto annuale pubblicato da Deloitte, risulta essere la diciannovesima società di calcio più ricca in Europa (quinta in Italia), con un fatturato di 115,9 milioni di euro[49].

Organigramma societario modifier

Organigramma aggiornato al 1º settembre 2013.[50]

Struttura organizzativa
  • Drapeau des États-Unis James Pallotta - Presidente
  • Drapeau des États-Unis Mark Pannes - Membro del comitato esecutivo
  • Drapeau de l'Italie Paolo Fiorentino - Membro del comitato esecutivo
  • Drapeau des États-Unis James Pallotta - Membro del comitato esecutivo
  • Drapeau des États-Unis Italo Zanzi - Amministratore delegato
  • Drapeau de l'Italie Mauro Baldissoni - Direttore generale
  • Drapeau de l'Italie Catia Augelli - Membro dell'ASR Management
  • Drapeau de l'Italie Claudio Fenucci - Membro dell'ASR Management
  • Drapeau de l'Italie Guido Gombar - Membro dell'ASR Management
  • Drapeau de l'Allemagne Christoph Winterling - Membro dell'ASR Management
  • Drapeau de l'Italie Walter Sabatini - Direttore sportivo
Consiglio di amministrazione
  • Drapeau des États-Unis James Pallotta - Presidente
  • Drapeau de l'Italie Mauro Baldissoni - Consigliere
  • Drapeau de l'Italie Roberto Cappelli - Consigliere
  • Drapeau des États-Unis Thomas DiBenedetto - Consigliere
  • Drapeau de l'Italie Claudio Fenucci - Consigliere
  • Drapeau de l'Italie Paolo Fiorentino - Consigliere
  • Drapeau des États-Unis Brian Klein - Consigliere
  • Drapeau de l'Italie Giuseppe Marra - Consigliere
  • Drapeau de l'Italie Benedetta Navarra - Consigliere
  • Drapeau de l'Italie Giorgio Piccarreta - Consigliere
  • Drapeau des États-Unis Mark Pannes - Consigliere
  • Drapeau des États-Unis Joseph Tacopina - Consigliere
  • Drapeau des États-Unis Italo Zanzi - Consigliere

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Comitato per il controllo interno
  • Drapeau des États-Unis Brian Klein - Presidente
  • Drapeau de l'Italie Roberto Cappelli - Presidente
  • Drapeau des États-Unis Joseph Tacopina - Presidente
Comitato remunerazione amministratori
  • Drapeau de l'Italie Paolo Fiorentino - Presidente
  • Drapeau de l'Italie Claudio Fenucci - Presidente
  • Drapeau des États-Unis Mark Pannes - Presidente
Collegio sindacale
  • Drapeau de l'Italie Claudia Cattani - Presidente
  • Drapeau de l'Italie Massimo Gambini - Sindaco effettivo
  • Drapeau de l'Italie Pietro Mastrapasqua - Sindaco effettivo
  • Drapeau de l'Italie Alberto Gambino - Sindaco supplente
  • Drapeau de l'Italie Sergio Lamonica - Sindaco supplente
  • BDO S.p.A - Società di revisione
  • Drapeau de l'Italie Francesco Malknecht - Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
  • Drapeau de l'Italie Roberto Fonzo - Investors relations
  • Drapeau de l'Italie Flavio Mecenate - Organismo di vigilanza

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Di seguito la cronologia di fornitori tecnici e sponsor della Roma.[51]

Cronologia degli sponsor tecnici

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Cronologia degli sponsor ufficiali

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Impegno nel sociale modifier

La Roma è attiva nel campo sociale e umanitario. Il 14 dicembre 2009 partecipa a "Roma scende in campo", un'iniziativa nella quale i giallorossi e la Pallacanestro Virtus Roma si sono scontrati in due partite amichevoli, una di calcio e una di pallacanestro, a squadre miste, i cui ricavati sono devoluti in beneficenza.[54] Il 17 maggio 2011 la società partecipa all'evento "10 decimi", mettendo all'asta la maglia del capitano Francesco Totti: il ricavato è devoluto al Comitato 10 decimi.[55] Il 19 giugno 2012 è presente, insieme alla Lazio, all'evento "L'Emilia siamo tutti noi", nel quale mette nuovamente all'asta la maglia del capitano, il cui ricavato è devoluto alle popolazioni terremotate dell'Emilia.[56] Il 19 luglio seguente, parte del ricavato ottenuto all'"Open Day", con la vendita delle maglie dei giocatori, è dato in beneficenza ad alcune onlus;[57] ciò viene ripetuto nella stagione seguente in seguito alla presentazione della divisa casalinga.[21] Un'organizzazione sociale legata alla società giallorossa è l'Unione tifosi romanisti Onlus, che ha per scopo la promozione di attività sportive dilettantistiche, attività motorie in generale, manifestazioni e spettacoli, formazione, educazione, ricreazione, istituzione, turismo e solidarietà.[58] È infine da ricordare Roma Cares, fondazione creata dalla società per dare un contributo sociale alla città e alla comunità di Roma[21].

Il calciatore della Roma che negli ultimi anni si è distinto per le proprie azioni umanitarie è il già citato capitano Francesco Totti, che è anche ambasciatore UNICEF.[59] Totti, inoltre, devolve parte dei ricavati dei suoi libri a scopo benefico ed è uno dei testimonial della "Partita del Cuore", partita di beneficenza tra la Nazionale italiana cantanti e la rappresentativa di "Numeri Uno" giocata il 12 maggio 2008, per promuovere la raccolta fondi per la costruzione di un Campus Produttivo della Legalità e della Solidarietà.[60] Il 29 maggio 2009 Totti prende parte, assieme a Pupo, Giorgio Rocca, Lillo, Pamela Camassa e Thomas De Gasperi, all'evento benefico "Stars for Charity: Poker per l'Abruzzo" in favore dei terremotati dell'Abruzzo, condotto da Giorgia Surina[61].

Settore giovanile modifier

Il settore giovanile della Roma è formato da tre squadre maschili partecipanti ai campionati nazionali (Campionato Primavera, Campionato Allievi Nazionali e Campionato Giovanissimi Nazionali), due partecipanti a livello regionale (Allievi Regionali e Giovanissimi Regionali) e una a livello provinciale (Giovanissimi Provinciali) oltre a una rappresentativa di Esordienti e due di Pulcini[62].

Molti calciatori professionisti, tra cui alcuni campioni del mondo, sono cresciuti nel settore giovanile della Roma: negli anni settanta, per esempio, nel vivaio giallorosso sono presenti Bruno Conti[63] e Agostino Di Bartolomei;[64] negli anni ottanta Giuseppe Giannini[65] e in quelli a seguire, tra gli altri, Francesco Totti[66] e Daniele De Rossi[67].

Superleague Formula modifier

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La vettura al circuito di Donington

La Roma, insieme al Milan, è l'unica squadra italiana a partecipare alle competizioni automobilistiche della Superleague Formula nelle edizioni 2008, 2009 e 2010[68],[69],[70].

La Roma nella cultura popolare modifier

La Roma, essendo uno dei principali club d'Italia, è spesso presente in varie opere della cultura italiana.

Il murales che ritrae Francesco Totti a Rione Monti

In ambito musicale, tra i principali cantautori che dedicano brani al club capitolino vengono annoverati Claudio Villa,[71] Lando Fiorini,[72] Alvaro Amici,[73] Antonello Venditti[28] e Marco Conidi[74].

Per quanto riguarda la cinematografia, il primo film dedicato alla squadra giallorossa è Cinque a zero (1932), ispirato allo storico 5-0 inflitto alla Juventus a Campo Testaccio il 15 marzo 1931.[1] Altra pellicola di rilievo è l'Audace colpo dei soliti ignoti (1959) di Nanny Loy, sequel de I soliti ignoti. In questo film, un gruppo di balordi romani va a Milano a fare una rapina al furgone del Totocalcio, creandosi come alibi la partecipazione alla trasferta Milan-Roma.[75] Inoltre, in uno dei due episodi del film Il tifoso, l'arbitro e il calciatore (1982) Pippo Franco interpreta Amedeo, tifoso romanista, il quale, per entrare nelle grazie del suocero, nonché suo datore di lavoro, si finge di fede laziale[76].

Tra gli altri film ci sono Fratelli d'Italia (1989) e Tifosi (1999): in entrambi Massimo Boldi, che interpreta uno sfegatato tifoso milanista, è alle prese con Angelo Bernabucci e Maurizio Mattioli, nei panni di tifosi romanisti.[77][78] È del 1991 Ultrà di Ricky Tognazzi, la cui trama è incentrata su una trasferta dei tifosi della Lupa a Torino. Il film, che tratta di aspetti quali emarginazione e violenza, viene contestato dai gruppi organizzati dell'epoca, sancendo una frattura con l'attore Claudio Amendola (protagonista della pellicola) che fino ad allora frequentava la Curva Sud dell'Olimpico, il settore più acceso del tifo giallorosso[79].

Altro film a tematica specifica è Al centro dell'area di rigore (1996), pellicola italiana la cui trama ruota attorno a un gruppo di amici che tentano di andare a Torino a seguire la Roma nell'ultima trasferta di campionato 1941-42. Sarà l'occasione per uno di loro di recuperare importanti documenti in chiave politica antifascista[80].

Vi è una citazione cinematografica della squadra capitolina anche nel film Mangia prega ama (2010), dove Julia Roberts, impersonando la scrittrice Elizabeth Gilbert, assiste, in un bar gremito di tifosi giallorossi, al derby Roma-Lazio, esultando alla rete decisiva di Mancini, sebbene nel libro la scrittrice sia simpatizzante per i biancocelesti[81].

La Roma e il tifo per i giallorossi sono inoltre presenti come aspetti più o meno marginali in vari film di Alberto Sordi e Carlo Verdone; quest'ultimo inserisce il tema anche in alcuni suoi sketch al pari del comico Corrado Guzzanti[82].

In ambito televisivo la Roma è spesso citata in diversi telefilm, tra i quali I ragazzi della 3ª C e I Cesaroni. In un episodio di quest'ultima serie sono presenti dei cameo di Francesco Totti e Daniele De Rossi[83],[84].

In onore del capitano giallorosso Francesco Totti, a Rione Monti è dipinto un murales che lo ritrae esultante durante una partita del campionato vinto nella stagione 2000-01. Il lavoro nel 2012 e nel 2013 viene imbrattato con dello spray che ha coperto la figura del capitano, tuttavia restaurata, nel primo caso, dopo poche settimane[85].

La rivista ufficiale del club è LaRoma, la cui sede redazionale si trova all'interno del Centro sportivo Fulvio Bernardini.[37] Tra gli altri giornali dedicati ai giallorossi vi è Il Romanista, fondato nel 2004 e primo giornale al mondo a essere dedicato unicamente a una squadra di calcio[86].

Allenatori e presidenti modifier

Modèle:Vedi anche Di seguito l'elenco di allenatori e presidenti della Roma dall'anno di fondazione a oggi.[87][1]

Allenatori

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Presidenti

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Giocatori modifier

Modèle:Vedi anche

Capitani modifier

Di seguito l'elenco dei capitani della Roma dall'anno di fondazione a oggi.[89]

Attilio Ferraris IV

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Hall of Fame modifier

Il 7 ottobre 2012 viene presentata la Hall of Fame ufficiale della Roma classe 2012, composta da undici elementi[90] ai quali, il 22 luglio 2013, ne sono aggiunti altri quattro.[91] Di seguito gli eletti.

Bruno Conti
2012

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2013
Fichier:Sebino Nela.jpg
Sebastiano Nela

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Vincitori di titoli modifier

Di seguito l'elenco dei giocatori vincitori di titoli della Roma dall'anno di fondazione a oggi.[89]

Campioni del mondo

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Numeri ritirati modifier

Di seguito l'elenco dei numeri ritirati della Roma dall'anno di fondazione a oggi.

La Roma e le Nazionali di calcio modifier

Italia modifier

Tra i primi giocatori della Roma ad aver giocato nella Nazionale italiana meritano menzione Fulvio Bernardini,[93] Attilio Ferraris IV[94] ed Enrique Guaita.[95] Il primo si rivela un giocatore eclettico: alla Lazio ricopre il ruolo di estremo difensore, nell'Inter è centravanti e nella Roma e in Nazionale gioca come centromediano.[93] Il secondo, inizialmente preferito a Bernardini per la sua tempra e capacità di servire le ali con lunghi e improvvisi traversoni, vince insieme a Guaita, ala rapida e imprevedibile, e al portiere Guido Masetti il Mondiale 1934 sotto la guida di Vittorio Pozzo.[94][95] Quattro anni più tardi, Masetti si fregia anche del Mondiale 1938[95].

Tra i calciatori giallorossi in azzurro negli anni sessanta si ricordano Giacomo Losi (in totale 11 presenze in Nazionale maggiore)[96] e l'oriundo Antonio Angelillo[97].

Negli anni settanta e ottanta indossano la casacca azzurra Francesco Rocca, detto Kawasaki, instancabile terzino e punto fermo della Nazionale fino all'infortunio al ginocchio,[98] l'ala Bruno Conti, campione del mondo nel 1982 (definito da Pelé miglior giocatore del torneo) e protagonista della spedizione messicana del 1986 insieme a Franco Tancredi, Sebastiano Nela e Carlo Ancelotti,[99] e infine il centravanti Roberto Pruzzo[100].

Nel anni novanta Giuseppe Giannini raggiunge la semifinale nel Mondiale italiano e Luigi Di Biagio i quarti del Mondiale del 1998; suo è il rigore finito sulla traversa contro la Francia che condannò gli Azzurri a uscire anzitempo dalla competizione.[101] L'Italia classificatasi seconda agli Europei del 2000 ha tra le file molti giocatori della Roma come Francesco Totti, Vincenzo Montella, Francesco Antonioli e Marco Delvecchio. Quest'ultimo segna nella finale contro i Galletti il gol del momentaneo vantaggio azzurro.[102] Nel Mondiale 2002 l'allora centrocampista centrale giallorosso Damiano Tommasi si afferma titolare e nella sfida con la Corea del Sud, che costa l'eliminazione all'Italia, segna un golden gol erroneamente giudicato in fuorigioco.[103] Daniele De Rossi e Simone Perrotta, oltre al già citato Francesco Totti, sono tra i protagonisti del Mondiale 2006 vinto dagli Azzurri.[104] È infine da ricordare il difensore Christian Panucci che vanta 57 presenze in Nazionale maggiore[105].

Altre Nazionali modifier

Tra i primi calciatori stranieri della Roma a essersi messi in luce nella propria Nazionale figurano l'argentino Pedro Manfredini, punta dell'Albiceleste,[106] e l'uruguaiano (poi naturalizzato italiano) Alcides Ghiggia[107].

Negli anni ottanta il calciatore straniero giallorosso di maggior spicco è il brasiliano Falcao, punto di riferimento sia del centrocampo romanista che di quello della sua Nazionale, di cui diventa in seguito allenatore, arrivando secondo nella Copa América 1991[108].

Nel decennio successivo troviamo i tedeschi Rudi Voeller e Thomas Berthold, vincitori con la loro Nazionale del Mondiale 1990,[95] e il brasiliano Aldair, vincitore della Copa América nel 1989 e nel 1997, del Mondiale 1994 e della Confederations Cup 1997. Ottiene inoltre un secondo posto nella Copa América del 1995 e nel Mondiale del 1998 e arriva terzo nell'Olimpiade del 1996[109].

Nei primi anni duemila sono soprattutto i calciatori del terzo scudetto romanista ad affermarsi nelle corrispettive Nazionali. Tra questi vi sono il difensore francese Vincent Candela,[110] uno dei pochi calciatori a vincere un Mondiale e un Europeo consecutivamente (1998 e 2000), e il brasiliano Cafu, che nel periodo giallorosso conquista con la Selecao il Mondiale 2002, la Copa América 1999 e la Confederations Cup del 1997.[111] Traianos Dellas è uno dei leader della Grecia campione d'Europa nel 2004: decisivo per il cammino nella manifestazione della compagine greca è il suo silver gol (primo e unico della storia) ai tempi supplementari della semifinale contro la Repubblica Ceca. A fine Europeo, inoltre, viene premiato come miglior difensore della competizione[112].

Palmarès modifier

Modèle:Vedi anche

Competizioni nazionali modifier

1941-42, 1982-83, 2000-01
1963-64, 1968-69, 1979-80, 1980-81, 1983-84, 1985-86, 1990-91, 2006-07, 2007-08
2001, 2007
1951-52

Competizioni internazionali modifier

1960-61
1972

Competizioni giovanili modifier

1972-73, 1973-74, 1977-78, 1983-84, 1989-90, 2004-05, 2010-11
1973-74, 1974-75, 1993-94, 2011-12
2012
1981; 1983; 1991.
1980, 2003
1980-81, 1982-83, 1992-93, 1998-99, 2009-10
1986-87, 1995-96, 1998-99, 2006-07

Altri piazzamenti modifier

1928

Statistiche modifier

Modèle:Vedi anche

Partecipazione ai campionati modifier

Di seguito una tabella raffigurante la partecipazione della Roma ai campionati di calcio.[19]

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Divisione Nazionale 3 1927-28 1945-46 84
Serie A 81 1929-30 2013-14
Serie B 1 1951-52 1951-52 1

Statistiche di squadra modifier

Francesco Totti
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Roberto Pruzzo

La Roma esordisce in Divisione Nazionale il 25 settembre 1927.[113] Escludendo la stagione in corso, il club ha partecipato a 84 campionati nazionali, di cui uno soltanto in Serie B (1951-52).[1] Dall'istituzione del campionato a girone unico nel 1929, la squadra si è classificata 3 volte prima, 11 volte seconda e 5 volte terza, ottenendo il peggior piazzamento nel campionato 1950-51 con il 19º posto finale. Inoltre i giallorossi hanno completato il campionato di massima serie con il miglior attacco del torneo in 8 occasioni e 6 volte con la miglior difesa[114].

La vittoria casalinga col maggior numero di reti di scarto avviene nel campionato 1929-30 (Roma-Cremonese 9-0), mentre quella in trasferta nel 1934-35 (Alessandria-Roma 1-6); la peggior sconfitta interna arriva nel 1947 ad opera del Torino (1-7), invece le peggiori disfatte fuori casa sono nel campionato 1931-32 contro la Juventus (7-1) e nell'edizione 2006-2007 della Champions League contro il Manchester United (7-1)[115].

I giallorossi hanno vinto 9 edizioni della Coppa Italia (record condiviso con la Juventus) e disputato 17 finali di questa competizione.[116] La Roma ha anche vinto 2 delle 6 edizioni della Supercoppa italiana a cui ha partecipato.[117] Per quanto riguarda le competizioni europee, è detentrice della Coppa delle Fiere 1960-61 e della Coppa Anglo-Italiana 1972 e disputa le finali di Coppa Campioni nel 1984 e di Coppa UEFA nel 1991[1].

Tra le stagioni 1980-81 e 1981-82, la Roma, guidata da Nils Liedholm, stabilisce il proprio record di 30 risultati utili consecutivi in campionato, frutto di 15 vittorie e 15 pareggi. Inoltre, il 26 febbraio 2006, con la vittoria sulla Lazio per 2-0, il club sancisce il record assoluto di vittorie consecutive in Serie A, 11, primato precedentemente appartenuto, con 10 vittorie, a Bologna, Juventus e Milan[118] (record poi battuto dall'Inter nel campionato successivo con 17 vittorie consecutive)[119].

Nella classifica mondiale dei club del XXI secolo ("The World's Club of the 21st Century"), stilata dall'IFFHS e aggiornata al 2012, la Roma occupa il 13º posto.[3] Nel 1991 i giallorossi terminano in testa alla classifica mondiale di rendimento dei club, stilata sempre dall'IFFHS.[4]

Statistiche individuali modifier

Di seguito i record presenze e marcature dei giocatori della Roma dall'anno di fondazione a oggi.[89]

Record presenze

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Record marcature

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Tifoseria modifier

Modèle:Vedi anche

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Tifosi della "Maggica" al Circo Massimo

La Roma è, secondo un sondaggio condotto dall'istituto Demos & Pi e pubblicato nel settembre 2012 sul quotidiano la Repubblica, la quinta squadra di calcio più tifata in Italia, dietro a Juventus, Milan, Inter e Napoli, con il 7,3% dei tifosi italiani a suo sostegno. Dal medesimo sondaggio risulta che il tifo per la squadra giallorossa è maggiormente marcato nel Centro Italia e che l'orientamento politico dei tifosi romanisti è prevalentemente di centro-sinistra[120].

Storia modifier

Il 9 gennaio 1977, in occasione di Roma-Sampdoria, tutti i gruppi di tifosi formatisi in Curva (Guerriglieri della Curva Sud, Panthers, Boys e Fossa dei Lupi), seguendo l'esempio dei primi ultras italiani (come gli Ultras Granata del Torino), decidono di unirsi nel Commando Ultrà Curva Sud (noto anche come CUCS).[121] Esso è uno dei più importanti gruppi organizzati italiani fino al 1987, anno in cui si scinde a causa dei contrasti interni sorti in seguito all'arrivo in giallorosso dell'ex calciatore della Lazio Lionello Manfredonia[122].

Il CUCS si scioglie definitivamente nel 1999, venendo sostituito da un nuovo gruppo maggioritario: l'AS Roma Ultras. A seguito della dissoluzione di quest'ultimo, dalla stagione 2003-04 in Curva Sud sono presenti numerosi gruppi autonomi, tra cui i più rappresentati sono i Boys e i Fedayn, entrambi nati nel 1972,[123] i quali, insieme ad altre tifoserie, nella stagione 2010-11 protestano contro l'introduzione della tessera del tifoso[124].

Gemellaggi e rivalità modifier

Modèle:Vedi anche La Roma, ad oggi, presenta gemellaggi ufficiali solo con i greci del Panathinaikos.[125] Negli anni ottanta il gemellaggio più famoso è quello con i tifosi del Napoli, squadra con la quale i giallorossi disputano il cosiddetto derby del Sole: la fratellanza viene interrotta da un gesto offensivo di Salvatore Bagni rivolto ai supporter romanisti in un Roma-Napoli del 1987[126].

La rivalità più sentita in assoluto dai tifosi romanisti è quella con la concittadina Lazio, storica rivale dei giallorossi con cui quest'ultimi si contendono il derby di Roma.[125] Altrettanto forte è l'antagonismo verso la Juventus, in quanto la Lupa è la più valida contendente dei bianconeri al titolo nazionale durante la prima metà degli anni ottanta, principalmente nel campionato 1980-81.[127] La rivalità con l'Inter si accende nel secondo quinquennio degli anni duemila, quando nerazzurri e giallorossi si contendono la vittoria di quasi tutti i titoli nazionali.[128] Anche con il Milan i rapporti non sono amichevoli. Tra le cause vi è la tragica morte del tifoso romanista Antonio De Falchi, avvenuta nel 1989 a seguito di uno scontro con gli ultras rossoneri[129].

Da registrare sono anche i dissapori con le tifoserie di Catania (a seguito di un Roma-Catania del novembre 2006 finito 7-0)[130] e Siena (si ricordano due partite sospese per lancio di fumogeni da parte dei tifosi romanisti, alcuni feriti da arma da taglio, la comparsa, nella Curva Sud della Roma, di striscioni minatori verso i tifosi del Siena e l'intonazione, da parte dei sostenitori senesi nel 2009, di cori offensivi nei confronti del suocero di Daniele De Rossi, Massimo Pisnoli, ucciso l'anno precedente, e dello stesso giocatore[131]).

Organico modifier

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Rosa modifier

Rosa e numerazione sono aggiornati al 2 settembre 2013.[132] Modèle:Calciatore in rosa/inizio Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa/medio Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa Modèle:Calciatore in rosa/fine

Staff tecnico modifier

Staff aggiornato al 1º settembre 2013.[133]

  • Drapeau de la France Rudi Garcia - Allenatore
  • Drapeau de la France Frederic Bompard - Allenatore in seconda
  • Drapeau de la France Claude Fichaux - Collaboratore tecnico
  • Drapeau de l'Italie Aurelio Andreazzoli - Collaboratore tecnico
  • Drapeau de l'Italie Luigi Febbrari - Preparatore atletico
  • Drapeau de l'Italie Vito Scala - Preparatore atletico
  • Drapeau de l'Italie Guido Nanni - Preparatore portieri
  • Drapeau de l'Italie Francesco Chinnici - Recupero infortunati
  • Drapeau de l'Italie Manrico Ferrari - Recupero infortunati
  • Drapeau de l'Italie Luca Franceschi - Recupero infortunati
  • Drapeau de l'Italie Salvatore Scaglia - Team manager

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  • Drapeau de l'Italie Simone Beccaccioli - Video analyst
  • Drapeau de l'Italie Michele Gemignani - Coordinatore staff medico
  • Drapeau de l'Italie Francesco Colautti - Responsabile sanitario
  • Drapeau de l'Italie Alessandro Fioretti - Medico sociale
  • Drapeau de l'Italie Maurizio Brecevich - Osteopata
  • Drapeau de l'Italie Alessandro Cardini - Fisioterapista
  • Drapeau de l'Italie Marco Esposito - Fisioterapista
  • Drapeau de l'Italie Marco Ferrelli - Fisioterapista
  • Drapeau de l'Italie Valerio Flammini - Fisioterapista
  • Drapeau de l'Italie Damiano Stefanini - Fisioterapista

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Note modifier

  1. a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v et w « Storia » (consulté le Mois invalide (febbraio))
  2. Modèle:BorsaItaliana.
  3. a et b (en) « The World's Club of the 21st Century », sur IFFHS.de, International Federation of Football History & Statistics (consulté le Mois invalide (aprile))
  4. a et b Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [1]
  5. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [2]
  6. « Avantaggiato-Mignini »
  7. a et b « AA. VV. ».
  8. Nei tornei precedenti al 1912, relegati alla Terza Divisione FIGC o di carattere locale, vi è stato tuttavia un netto predominio della Lazio.Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [3]
  9. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [4]
  10. a et b Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [5]
  11. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [6]
  12. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [7]
  13. Modèle:Cita news
  14. a et b Modèle:Cita libro
  15. Modèle:Cita news
  16. a b et c Modèle:Cita libro
  17. « AA. VV. ».
  18. a et b Modèle:Cita news
  19. a et b « AA. VV. ».
  20. Per delibera della CAF a seguito di Calciopoli, dopo il quinto posto ottenuto sul campo.« AA. VV. ».
  21. a b c d et e Modèle:Cita news
  22. « Castellani, Ceci, de Conciliis »
  23. « Castellani, Ceci, de Conciliis »
  24. a b et c Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [8]
  25. Modèle:Cita news
  26. « Castellani, Ceci, de Conciliis »
  27. Modèle:Cita news
  28. a et b Modèle:Cita news
  29. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [9]
  30. Modèle:Cita news
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  33. Modèle:Cita news
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  35. Modèle:Cita news
  36. Modèle:Cita news
  37. a et b Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [13]
  38. Modèle:Cita news
  39. a et b Modèle:Cita news
  40. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [14]
  41. Modèle:Cita news
  42. Modèle:Cita news
  43. a et b Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [15]
  44. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [16]
  45. La Neep Roma Holding SpA è una holding di proprietà della Di Benedetto AS Roma LLC, società a sua volta amministrata dalla DiBenedetto GP LLC in qualità di managing member, il cui capitale sociale è interamente detenuto dalla DiBenedetto Holding LLC, di cui Thomas DiBenedetto detiene il controllo e nella quale riveste la carica di amministratore e legale rappresentante.Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [17]
  46. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [18]
  47. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [19]
  48. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [20]
  49. [PDF] Modèle:Cita news
  50. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [21]
  51. « Castellani, Ceci, de Conciliis »
  52. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [22]
  53. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [23]
  54. Modèle:Cita news
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  60. Modèle:Cita news
  61. Modèle:Cita news
  62. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [25]
  63. « Bartolozzi ».
  64. « Bartolozzi ».
  65. « Bartolozzi ».
  66. « Bartolozzi ».
  67. « Bartolozzi ».
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  85. Modèle:Cita news
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  87. « AA. VV. ».
  88. Eriksson, in mancanza del patentino di allenatore venne nominato direttore tecnico e quindi affiancato nella stagione 1984-85 da Roberto Clagluna e in quella successiva da Angelo Sormani.« AA. VV. »
  89. a b et c « Bartolozzi ».
  90. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [41]
  91. Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [42]
  92. Venne poi riassegnato al giocatore olandese Kevin Strootman il 20 luglio 2013.Modèle:Cita news
  93. a et b « Tosatti e Cascioli ».
  94. a et b « Tosatti e Cascioli ».
  95. a b c et d Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [43]
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  97. « Tosatti e Cascioli ».
  98. « Tosatti e Cascioli ».
  99. « Tosatti e Cascioli ».
  100. « Tosatti e Cascioli ».
  101. Modèle:Cita news
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  104. « Bartolozzi ».
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  112. (en)Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [50]
  113. « Bartolozzi »
  114. « AA.VV. ».
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  116. (en)Modèle {{Lien web}} : paramètre « titre » manquant. [52]
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